Raccontare i luoghi, le parole, i colori, le abitudini, la cultura e le tradizioni di un luogo non solo per insegnare ma anche per educare è un modo interessante e diverso per insegnare la geografia nelle sue varie espressioni.  

Nella scoperta del nostro Pianeta, della sua natura e della sua storia antropologica, sociale ed economica, la conoscenza dei continenti, degli Stati e dei luoghi anche più remoti significa imparare a conoscere l’Altro per mettersi in relazione con esso in una dialettica di confronto e mai di scontro.

Così, nella didattica quotidiana dell’insegnamento della disciplina geografica nella nostra scuola, il racconto di un Paese dalla voce di chi in quel luogo vi è nato e cresciuto, da chi da quel luogo è andato via per poi tornare, da chi di quel luogo ricorda i colori, i profumi, i sapori, da chi tutto questo lo porta nel cuore, lo ricorda e desidera riviverlo, diventa una delle modalità di fare geografia in classe, in modo attivo e partecipato

E’ proprio questa l’esperienza che hanno fatto gli alunni della terza media in questi mesi. 

Troppo spesso, purtroppo, la disciplina viene ridotta a nomi di fiumi, laghi e montagne, a primati di altitudini o di estensioni in chilometri quadrati, ma la geografia intesa come racconto e rappresentazione del nostro pianeta è molto di più.

E’ scoperta consapevole dei luoghi, della loro posizione relativa nello spazio, della loro storia, di tutto ciò che li caratterizza e contraddistingue e che li rende al contempo unici e perfettamente parte di un ormai avviato processo di globalizzazione.

La geografia diventa il racconto di un viaggio, di una esperienza, di un ricordo, attraverso le fotografie, la narrazione, gli oggetti che di quel luogo hanno tutto “il sapore.

Grazie agli alunni che si sono cimentati in questa prova, sia in veste di narratori che di ascoltatori, e che attraverso domande, curiosità a volte anche semplici o apparentemente banali, hanno avuto l’opportunità di imparare e scoprire l’Altro, nello spazio e nel tempo.

Grazie in questo caso all’alunna Evelyn che, con il suo splendido sorriso, ci ha raccontato il suo paese, la Colombia, facendoci vedere le vie in cui è nata, il cibo che il papà le preparava e che le prepara oggi a Roma per farle sentire ancora quei profumi e quei sapori; grazie per averci fatto ascoltare l’inno del suo popolo, raccontato i colori della bandiera, fatto provare l’abbigliamento tradizionale e illustrato la scuola che frequentava. 

L’incontro tra il narratore di turno e gli altri compagni di classe è sempre un bel momento di condivisione, scoperta e soprattutto amicizia.  

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